(Il Tempo – D.Palizzotto) giorno del terzo e
(forse) ultimo interrogatorio è finalmente arrivato. Oltre un mese dopo
la sorprendente sentenza emessa dalla Corte Federale nell’ambito
dell’ennesimo capitolo dello scandalo sul calcioscommesse, oggi
pomeriggio Stefano Mauri si presenterà negli uffici di via Campania per rispondere ancora una volta alle domande degli investigatori federali.
Stavolta, rispetto alle audizioni precedenti, il capitano biancoceleste non si troverà di fronte i collaboratori del procuratoreStefano Palazzi, vale adire l’accusa, ma i giudici della Corte Federale,organo d’appello dell’ordinamento sportivo autodemandatosi «i più ampi poteri di indagine e accertamento», potere previsto dall’articolo 34 del codice sportivo ma mai utilizzato prima.
Per i giudici, del resto, la posizione di Mauri meritava un
approfondimento, «anche mediante audizione personale dei soggetti di
interesse». E per questo il capitano biancoceleste si presenterà oggi pomeriggio davanti
alla Corte (accompagnato dagli avvocati Matteo Melandri e Amilcare
Buceri) non appena i giudici avranno concluso l’audizione del super
pentitoCarlo Gervasoni, colui che ha tirato in ballo Mauri nelle presunte combine delle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011. Nessun confronto all’americana, almeno per ora. Gervasoni ribadirà le accuse«de relato» verso
Mauri, mentre il capitano biancoceleste spiegherà ancora una volta le
proprie ragioni, provando ad allontanare i sospetti sui contatti con
l’amico Alessandro Zamperini e sull’uso della scheda telefonica intestata alla Romano.
La richiesta dell’accusa resta pesante (4 anni e 6 mesi di squalifica per Mauri, 6 punti di penalizzazione per la Lazio), l’obiettivo della difesa è chiaro: vedere annullata la sentenza di primo grado, che punì Mauri con sei mesi di squalifica per non aver denunciato la tentata combine di Lazio-Genoa. Sognare il derby, però, è impossibile. Al
termine delle due audizioni (Zamperini ha presentato una memoria per
ribadire la totale assenza del diritto di difesa e del principio del
contraddittorio nell’ordinamento sportivo, ma si presenterà comunque
avvalendosi della facoltà di non rispondere), la Corte valuterà il
materiale raccolto e i prossimi passi dell’indagine. La sentenza, in ogni caso, non arriverà prima della settimana prossima: dunque Mauri salterà la sfida alla Roma.
Nel frattempo la polizia di Singapore ha assestato un duro colpo
all’organizzazione internazionale dedita al calcio-scommesse arrestando
14 persone (secondo l’Interpol sono 12 uomini e 2 donne), tra le quali
ci sarebbe anche il boss Eng Tan Seet, sul quale pende
un atto di custodia cautelare internazionale emesso dal Tribunale di
Cremona: secondo i magistrati, negli ultimi dieci anni l’organizzazione
avrebbe combinato oltre 500 partite di calcio per un giro d’affari
superiori ai 90 miliardi di dollari l’anno. Dagli interrogatori degli
arrestati potrebbero arrivare novità rilevanti. Per Mauri, però, la
partita più importante si gioca oggi davanti ai giudici della Corte
Federale.
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