venerdì 22 novembre 2013

OPERAZIONE DRAGO...





Non si parla d'altro in queste ore...Giornali, radio e televisioni monotematicamente raccolgono le opinioni di tifosi ed opinionisti letteralmente scatenati.

Augusto Ciardi a Tele Radio Stereo: "Godiamoci questo momento della Roma prima in classifica, è una certezza. Per il fatto del socio ci sono delle voci che filtrano, ma già è cambiato il nome e quindi bisogna andarci con i piedi di piombo. Ora pensiamo al Cagliari che è quel che conta".
 IL MESSAGGERO (R. AMORUSO) - Il signor HNA si è quel Chen Feng che ha lanciato all’inizio degli anni ’90 la compagnia aerea cinese Hainan Airlines, prima dell’ingresso nel capitale del finanziere Geroge Soros. Ed è lo stesso Mr Feng che nel 2000 ha lanciato HNA group.
Ora le dimensioni del gruppo sono quelle di un colosso, proprietario di un big delle crociere, di una ventina di vettori aerei, di alberghi ma anche di tour operator, di un patrimonio non ben precisato di immobili, oltre a presidiare il settore dei servizi finanziari e della logistica.
Un intreccio di business sufficiente per spingere il portafoglio partecipazioni, che raccoglie un giro d’affari da 13,2 miliardi, a quota 43,5 miliardi. Non solo. Anche i capitali freschi da investire non devono proprio mancare ai cinesi di HNA. Basta guardare solo alle ultime operazioni messe in campo per rendersene conto.
A maggio il colosso cinese è riuscito a piazzarsi a sconto nel capitale della spagnola Nh Hotels, dopo una trattativa fallita nel 2011, spendendo 234 milioni. Più di recente uno dei bracci del gruppo, la Bohai Leasing Co, ha speso 180 milioni per la società di container Seaco. Insomma, investire nella Roma potrebbe essere una passeggiata per Mr Feng. Che, pare, abbia fatto un pensierino anche su Alitalia.
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Americani e cinesi insieme? Nella Roma si può. Pallotta cerca da mesi un socio di minoranza, possibilmente asiatico per conquistare un mercato smisurato, e potrebbe averlo trovato.
Non lui, ma Unicredit, che si dice pronta a cedere buona parte delle sue quote di controllo del club a un investitore cinese «solido e affidabile» : si tratta di Chen Feng, fondatore e capo del gruppo Hna, una potenza mondiale del turismo, con tour operator, alberghi e compagnie aeree. Tra gli asset controllati dalla società del buddista Chen c’è la compagnia aerea Hainan Airlines, poi ceduta in parte ad American Airlines grazie alla mediazione di George Soros (corsi e ricorsi romanisti). La società giallorossa non sarebbe il primo investimento in Italia: di recente la Hna ha rilevato l’hotel Ambassador di Napoli e il Gran Hotel Convento di Amalfi a cinque stelle.
Dopo contatti e incontri riservatissimi, ai quali avrebbe partecipato il vice-direttore generale di Unicredit Paolo Fiorentino, è stata avviata la due diligence sui conti della Roma e «ci sono le condizioni - ammettono all’Ansa fonti bancarie vicine alla negoziazione - per raggiungere un pre-accordo nelle prossime settimane».
A dicembre, insomma, la Roma potrebbe diventare il club con la proprietà più internazionale del mondo. A patto che Pallotta dia il suo ok: il presidente, infatti, non sarebbe stato coinvolto in questa fase delle contrattazioni e, come prevedono le norme del codice civile poi specificate nei patti parasociali con la banca, mantiene il diritto di prelazione sulla cessione di quote. In sostanza dovrà esserci il suo via libera all’operazione con Chen, nonostante da Piazza Cordusio filtri un grande ottimismo.
Secondo Il Sole 24 Ore , si profila un aumento di capitale dedicato all’operazione che consentirebbe l’ingresso del nuovo partner cinese nella Neep (la controllante del 78% di As Roma) e la conseguente diluizione delle quote attualmente in mano agli americani (69% tra AsRoma LLC e Raptor) e la banca (31%). Di sicuro gli americani intendono, almeno per il momento, restare gli azionisti di maggioranza.
Non trova conferme il coinvolgimento nell’operazione, ipotizzato sempre da Il Sole , dell’uomo più ricco della Cina: Wang Jianlin, 59enne presidente della Dalian Wanda Group, la più grande impresa immobiliare della Cina. Tutti gli indizi raccolti ieri portano a Chen Feng, ma si attende una conferma ufficiale. Quella che la Roma non poteva dare, visto che la trattativa si svolge a livelli superiori. Pallotta ha affidato la caccia del socio ai suoi uomini, Mark Pannes in primis, e alla Morgan Stanley, mentre Unicredit si muove attraverso i consueti canali di riferimento. Ecco perché spesso, com’era accaduto nella trattativa con il fantomatico sceicco Al Qaddumi, alla Roma sono tenuti all’oscuro delle varie trattative. Negli scorsi mesi ci sono stati incontri con vari soggetti, fra questi sicuramente degli arabi e dei russi, ma nessuno è mai arrivato a «dama». Chen Feng ci sarebbe quasi riuscito, stando a quanto filtra da Piazza Cordusio. Non secondo l’entourage di Pallotta, che aspetta di conoscere i termini dell’operazione dalla banca e non dai media. Inevitabile il rialzo in Borsa del titolo (+10,19%): ieri la Consob si è accontentata della nota diffusa in mattinata dalla banca mentre oggi potrebbe chiedere un comunicato firmato anche dagli americani. «Non sono state prese decisioni sulla partecipazione - ha precisato Unicredit- ma c’è la disponibilità a valutare eventuali opportunità di valorizzazione, dal momento che tale asset non è strategico».
Non una smentita ma una conferma, rafforzata in serata dall’ammissione dell’imminente «pre-accordo». D’altronde la banca ha la necessità di uscire il prima possibile dalla Roma e Pallotta vuole unire le sue forze a quelle di altri imprenditori. Gli interessi, almeno sulla carta, combaciano.

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