martedì 5 febbraio 2013

MARTEDI' GIALLOROSSO !




IL ROMANISTA (C.Zucchelli) - Da ieri pomeriggio mister Aurelio Andreazzoli ha preso il comando delle operazioni, svolgendo il suo primo allenamento in qualità di guida tecnica della Prima Squadra. Dopo aver parlato per qualche minuto con il gruppo (assenti tutti i nazionali), ha iniziato a far lavorare i giocatori. Calciatori che la Roma, e questo per la società è un punto fermo, considera ottimi professionisti. Come spiega 'Il Romanista', se l'interesse della società è quello di tutelare la squadra, quello di Andreazzoli invece è quello di far sì che la squadra giochi «senza paura». Devono «liberarsene» i calciatori, come lo stesso tecnico ha ammesso durante i colloqui con i dirigenti. Per questo ieri, durante il primo allenamento con Muzzi al suo fianco e Chinnici e Franceschi come preparatori, Andreazzoli ha cercato di ripristinare un po' di allegria: nel lavoro col pallone, ad esempio, chi sbagliava il passaggio faceva le flessioni come ai tempi di Spalletti. Rimane ancora il dubbio sul modulo che l'ex vice adotterà, almeno come base. Dopo gli esercizi di tecnica individuale infatti, ci sono state delle partitelle 3 contro 3 e poi degli esercizi sui tiri in porta, il tutto sempre a campo ridotto. Andreazzoli e Muzzi sono apparsi molto carichi e concentrati (l'ex allenatore dei Giovanissimi Regionali anche piuttosto emozionato) e hanno interrotto spesso gli esercizi per spiegare i movimenti da fare. Con il passaggio da Zeman ad Andreazzoli cambiano anche i metodi di lavoro: non ci sono doppie sedute, tutto lavoro pomeridiano tranne la rifinitura di sabato mattina prima della partenza per Genova.


LA GAZZETTA DELLO SPORT (F.Oddi) - Roberto Muzzi? Un vincente. Il suo breve curriculum parla chiaro. Alla guida dei Giovanissimi Regionali della Roma, l'ex bomber, ha già portato a casa un trofeo: il memorial 'Roberto Ielasi'. Certo, il prestigio della competizione non è pari a Champions o Europa League, ma quello che deve essere sottolineato è che i giallorossi hanno battuto in finale niente meno che...il Barcellona. La conquista del trofeo, è però solo l'ultima di una lunga serie. Ecco perchè - come spiega 'La Gazzetta dello Sport' - il suo salto in Prima Squadra (sia pure da tecnico in seconda), ricorda molto quello fatto due anni fa da Montella: non era il più importante del settore giovanile, era semplicemente il più bravo. Entrati entrambi a Trigoria come allenatori delle giovanili nell'estate del 2009, nel corso degli anni i due hanno vinto molto. A Muzzi è stata affidata la guida dei '99 per 4 stagioni di fila: tutto lasciava supporre che li avrebbe guidati anche l'anno prossimo, giocandosi lo scudetto coi Giovanissimi Nazionali. Dopo aver smesso di giocare, aveva girato l'Europa, a studiare calcio e metodologie di allenamento: era stato a Barcellona, ad Amsterdam per l'Ajax, una preparazione che a Trigoria in pochi hanno. Peccato solo che tra i tifosi qualcuno ha storto la bocca per il suo passato con la Lazio.

 IL CORRIERE DELLO SPORT (R.Maida) - Christian Panucci conferma tutto. Conferma i contatti con la dirigenza giallorossa. Come rivelano le pagine odierne de 'Il Corriere dello Sport', l'ex difensore della Roma sogna presto un ritorno a Trigoria in qualità di guida tecnica. Da Marbella, dove è impegnato con la nazionale russa come assistente di Fabio Capello, Panucci alimenta il sogno: «Per me allenare la Roma sarebbe il massimo. Ho passato anni meravigliosi a Trigoria. Ma devo riconoscere che dopo quel contatto nessuno mi ha più cercato. Vediamo». Dunque, un contatto c'è stato...«Vero. C'è stata una telefonata. Mi è stata chiesta la disponibilità a tornare alla Roma. Il resto però è privato, non lo dico». Christian non accetterebbe il lavoro di vice di Andreazzoli. Per quello c'è già Muzzi: «Vado in panchina con Capello, che mi sta insegnando tantissimo, e in Russia sto bene. Se mi arrivasse la proposta per allenare la Roma sarebbe un conto, altrimenti rimarrei qui». Il matrimonio tra la Roma e Panucci si potrebbe ancora concretizzare. Fino alla partita di Genova, Baldini e Sabatini sono orientati a puntare su Andreazzoli. Se dovesse funzionare il cambio, con risposte positive rassicuranti, Panucci potrebbe rimanere in Russia dopo essere stato allertato (e allettato). In caso contrario, Christian sarebbe subito pronto a sbarcare nella Capitale.

 IL MESSAGGERO (M.Nucci) -  Zeman lascia la Roma ma non perde i suoi scatenati fans. Anche nel giorno dei saluti a Trigoria, il tecnico boemo è stato acclamato dai molti presenti che lo attendevano fuori dai cancelli del centro sportivo. Come sottolinea l'articolo odierno de 'Il Messaggero', mister Zeman nel corso degli anni ha fatto innamorare molti appassionati, che hanno continuato a seguire le gesta di quest'uomo diventato sigla: ZZ; trasformato in mantra: quattrotretré; incarnato in ideale: onestà. Nonostante i risultati non sempre positivi, volente o nolente, il suo calcio ha sempre divertito. Anche in questa stagione sciagurata, la Roma ha mostrato sprazzi di bel calcio: il calcio zemaniano. Basta pensare a quei 25 minuti contro l'Udinese. I 90 di Roma-Fiorentina 4-2. E gli altri 90 di Roma-Milan, ancora 4-2. L'Olimpico in coro che pareva una festa destinata a non finire mai più. Quel che è venuto dopo, è inutile raccontarlo. Fino a un epilogo dirigenziale di rara pochezza. A chi assegnerà la vittoria, il tempo che tutto giudica, è impossibile dirlo ora. Di una cosa soltanto possiamo parlare ringraziando questo maestro di sport. Della disponibilità al rischio. Un atteggiamento ormai rarissimo. Scommettere su se stessi, sempre e fino alla fine. E in questo Zdenek Zeman ha vinto. Sempre.

 

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