giovedì 4 aprile 2013

CI VUOLE CALMA..E SANGUE FREDDO !

Si avvicina la madre di tutte le partite, si ferma la citta' e cominciano le paure.
Paura di perdere, di veder svanito persino questo piccolo obiettivo ( supremazia cittadina), l'angoscia di dover fare i conti con l'ennesima stagione da dimenticare.
Il nostro dovere è quello di sempre: Tifare...tifare..e ancora tifare ! tifare la nostra maglia, la nostra storia, la nostra tradizione e l'appartenenza!!
come si avvicina la Roma all'appuntamento??
ecco le principali notizie giallorosse!


ILCATENACCIO.ES (P. CARCHEDI) - Un’avventura iniziata nell’agosto 2011, quando Osvaldo, voluto da Luis Enrique, era arrivato dopo un anno e mezzo e 20 gol segnati con la maglia dell’Espanyol. Gli bastarono poche settimane per far ricredere i tifosi che dubitavano del suo valore. Tre reti in tre gare, festeggiati con la ‘mitraglia’ in stile Batistuta, suo idolo, e il numero 9 diventa un beniamino della Curva Sud. Alla prima stagione 11 gol segnati e qualche colpo di testa, come il pugno rifilato al compagno Lamela, reo di non avergli passato una palla.
Anche in questo campionato ha messo a segno 11 gol, ma la stagione dell’italo-argentino è stata piena di difficoltà: se con Zeman, che l’aveva accusato di scarso impegno, il rapporto non era idilliaco, con l’arrivo di Andreazzoli le cose non sono certo migliorate. Osvaldo non segna dal 27 gennaio scorso, quando c’era ancora il boemo in panchina. Ma è probabilmente all’esordio del nuovo tecnico, nella partita contro la Sampdoria, che si rompe il feeling. Sull’1-0 per gli avversari, Osvaldo si guadagna un rigore e pretende di tirarlo al posto di Totti. Lo sbaglia calciandolo tra le braccia del portiere e da quel momento inizia la crisi.
Accusa il colpo e subisce i fischi dei tifosi. Il tecnico lo mette ai margini, lui esce polemicamente dal campo quando viene sostituito nella gara contro il Genoa e sbaglia un gol fatto contro l’Udinese. Fino ad arrivare al cartellino, evitabile, rimediato a Palermo, che gli farà perdere il derby e un’occasione per rifarsi.
Anche il rapporto con il club è ormai logoro. Molti comportamenti, dentro e fuori dal campo – come la farsa durante le feste natalizie quando mandò un certificato medico per saltare la tournée americana e restare a Buenos Aires con la fidanzata – non sono piaciuti alla società, che sa già che a fine stagione dovrà cederlo a meno dei 15 milioni più bonus pagati per portarlo nella capitale.
E finora non è arrivata nessuna offerta allettante. Si sono fatti avanti il Tottenham, l’Anzhi e lo Spartak Mosca, che però il giocatore ha rifiutato. Il suo sogno è tornare in Argentina, ma il Boca non può pagare il prezzo che chiede la Roma. In Italia, c’è l’interesse di Juve e Fiorentina e le ultime voci lo danno come obiettivo del Napoli nel caso in cui dovesse partire Edinson Cavani. Si è parlato anche di un ritorno all’Espanyol.


TWM - Secondo le indiscrezioni riportate dal portale web Pablo Sabbag, agente di Erik Lamela, arriverà in Italia la prossima settimana. Al momento non sarebbe in agenda un incontro tra Sabbag (che tra l'altro assiste l'interista Carrizo e Ocampos del Monaco) e la dirigenza giallorossa. Ma l'arrivo in Italia del procuratore lascia intendere che le parti potrebbero incontrarsi presto per fare chiarezza sul futuro del fantasista giallorosso, che interessa a Real Madrid e Manchester City.



-"Mi auguro si torni a vincere. Adesso basta. Hanno gioito abbastanza, riprendiamoci quello che e' nostro. La settimana del derby sto male, perche' lo sento troppo". Così l'ex presidente della Roma, Rosella Sensi, a proposito della sfida di lunedì sera. "Totti? Siamo cresciuti insieme - ricorda a 'Te la do io Tokyo' su Centro Suono Sport 101.5 - Quando c'era Mazzone lui era tra i più piccoli di età, poi da lì è stato un percorso intenso, tra gioie e sofferenze. Abbiamo condiviso tante cose. Anche durante i mercati estivi gli chiedevo spesso: 'Francesco, che ne dici?'. Gli auguro di giocare altri dieci anni cosi' - conclude la Sensi - perchè sta giocando benissimo, come fa sempre da vent'anni".

E’ notizia di oggi il possibile interessamento della Roma perPierre-Emerick Aubameyang, attaccante esterno gabonese classe ’89 del Saint-Etienne, autore di  17 reti in 29 partite di Ligue 1 in questa stagione. La redazione diVocegiallorossa.it ha contattato Federico Casotti, telecronista di Sportitalia ed esperto del massimo campionato francese per parlare del giocatore.
“E’ una punta molto mobile, classica punta da campionato francese. Lui ha iniziato facendo l’esterno, in Francia giocano tutti col 4-2-3-1 e di conseguenza c’è molta importanza per questi esterni d’attacco che devono imparare sia a portarsi sul fondo a crossare che a concludere a rete. Aubameyang ha avuto una crescita importante sia come esterno d’attacco che come prima punta, determinante per lui per il passaggio al Saint-Etienne. Quest’anno il club francese ha preso Brandao e per Aubameyang c’è stata la necessità di sdoppiarsi, giocando esterno e prima punta, ma il gabonese ha preso piena coscienza dei suoi mezzi e lo si vede dalle giocate che fa, molto imprevedibili, di fantasia e di estro, di quelle che uno prova in allenamento e che in partita non azzarda mai a fare. Il fatto che lui provi a farle e che gli riescano è segnale di un giocatore di estrema duttilità. A me come attaccante ricorda El Shaarawy per come si pone in avanti, per come è in grado di fare sia la prima punta che l’esterno, tagliando spesso e volentieri verso l’area. Ha una grande varietà realizzativa, è un giocatore che fa gol in tante maniere, non c’è un marchio di fabbrica dei suoi gol”.
C’è un tipo di giocata che Aubameyang realizza meglio di altri?
“Il tiro dalla distanza è una sua prerogativa, è discreto sui colpi di testa ma soprattutto è migliorato come opportunismo in area di rigore, che è una dote, per lui che è abituato a partire da lontano e a fare il contropiedista, che aveva lasciato in sospeso. Nelle ultime partite è migliorato molto negli ultimi 10 metri, ha fatto un gol anche sabato a Troyes davvero alla Inzaghi, gli è finito il pallone addosso e ha segnato da rapinatore”.

Che giocatore è a livello caratteriale?
“Le referenze che ho avuto da colleghi francesi sono molto buone. E’ un giocatore che al Saint-Etienne ha trovato davvero una dimensione ideale per poter crescere. E’ un giocatore che parla già bene l’italiano, anche in Serie A avrebbe poca difficoltà nell’inserirsi e ha molta voglia di migliorarsi. Ogni anno fissa un obiettivo per sé e di riflesso per la squadra, quest’anno l’obiettivo era di segnare 20 gol, lui è a quota 17. E’ un giocatore che lavora per crescere e migliorarsi anno dopo anno”.

Secondo lei è adatto a un campionato chiuso come quello italiano?
“In realtà dal punto di vista delle difese il campionato francese rappresenta un test abbastanza affidabile, perché sul piano fisico le difese sono di alto livello. Tutti gli attaccanti della Ligue 1 devono confrontarsi con difensori centrali alti almeno 185 cm, dalla stazza fisica impressionante e con piedi non proprio di velluto. Credo che sia un discorso diverso, il campionato francese dal punto di vista tattico è un po’ indietro e un giocatore come Aubameyang, avendo una marcia in più rispetto agli altri attaccanti del campionato francese, riesce ad emergere approfittando di certe lacune tattiche soprattutto in fase difensiva che quasi tutte le squadre francesi hanno. La Serie A è sicuramente un bel po’ sopra da questo punto di vista e Aubmeyang dovrebbe contare sulla sua imprevedibilità e ricchezza di repertorio per cercare di emergere, perché un giocatore di quel tipo può mettere in difficoltà le nostre difese essendo molto meno prevedibile di tanti altri attaccanti”.

Una valutazione economica del giocatore? Ci sono altre squadre interessate a lui?
“L’anno scorso si parlava di 10 milioni. Teniamo conto che il Saint-Etienne lo ha riscattato dal Milan per una cifra compresa tra 1 e 2 milioni, quest’anno non credo si parta da meno di 13-15, perché il giocatore nel frattempo è migliorato. L’anno scorso ha segnato 15-16 gol se non sbaglio, quest’anno viaggia per i 20. E’ un giocatore con trend ascendente, parallelamente sale anche il valore del cartellino. Sapevo dell’interesse della Fiorentina, perché è un giocatore che nel gioco di Montella starebbe molto bene, ma soprattutto di diversi interessi in Premier League, Liverpool in particolare ma non solo. Il discorso è sempre quello, le squadre italiane devono muoversi in anticipo. Se si muovono in ritardo arrivano le squadre di Premier e dal punto di vista finanziario non c’è corsa, anche se una squadra italiana può offrire rispetto all’Aston Villa della situazione una partecipazione alle coppe europee, ma meno soldi e da quel punto di vista un giocatore tende a farsi attrarre dalla Premier. Chi vuole Aubameyang deve andarci con convinzione già a giugno”.

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