A.A.A tecnico cercasi, i manifesti affissi nelle
tante sedi dei club tra cui la Roma, sofferente già a stagione in corso
nel dover dire addio a Zeman affidando la nave nelle braccia del fido
Andreazzoli. Ora a Trigoria il nuovo tassello si chiama Massimiliano Allegri,
legato per un altro anno di contratto a un Milan, ma che dopo tre
stagioni, ha espresso la volontà di cambiare. Il tecnico livornese è
atteso oggi a un nuovo colloquio con Adriano Galliani per ottenere la
rescissione consensuale e accordarsi sulla relativa buonuscita.
Dopo l'ennesima puntura del presidente Berlusconi, l'idea di
dimettersi e lasciare un anno di stipendio sul tavolo non viene neanche
contemplata. I tentativi di Galliani per ricucire lo strappo sono caduti nel vuoto,
innescando anche una pericolosa diversità di opinione negli uffici
dirigenziali rossoneri, soprattutto dopo che il nome di Seedorf ha
iniziato a guadagnare punti. E per difendere e nascondere ogni tipo di
frizione, non è bastato un comunicato diramato dallo stesso Galliani
nella mattinata di ieri: «I miei rapporti personali e di lavoro con
Silvio Berlusconi datano 33 anni: stima e affetto non sono mai stati
incrinati dalla normale dialettica che deve caratterizzare ogni rapporto
umano e professionale di valore». Fedeltà rispettata, ma possibilità ridotte al minimo di trattenere gli «scontenti» anche nel prossimo futuro.
La crepa, anche se nascosta, rimane: la stessa avvertita anche dal
«secondo» Tassotti, deluso di ricevere le comunicazioni quando i giochi
sono ormai fatti. E se la possibilità di seguire Allegri a Roma appare
più semplice in caso di arrivo di Seedorf (i rapporti tra i due non sono
ottimi), la permanenza sarebbe più semplice con le alternative Van
Basten o Donadoni.
A Trigoria intanto si aspetta soltanto la firma di Allegri su un
triennale a circa 2,7 milioni netti (più bonus). L'allenatore toscano,
dopo qualche tentennamento dovuto anche ad una telefonata ricevuta da
Leonardo arrivata dritta da Parigi, sa che nella capitale troverebbe
però anche la vicinanza della figlia Valentina (nata dall'unione con la
prima moglie che è romana), in procinto di cominciare gli studi
universitari proprio nella città eterna. Un'ulteriore spinta verso una
scelta che i giallorossi sono felicissimi di accogliere. Il tira e molla
con Mazzarri ha preso infatti una piega pericolosa dopo aver appreso
che l'addio dal Napoli non avrebbe implicato di conseguenza il passaggio
sulla panchina romanista.
Il valzer degli spostamenti lascia Roma e si sposta a Milano, dove nelle prossime ore Moratti annuncerà proprio l'ex allenatore azzurro come sostituto di Stramaccioni.
Il patron nerazzurro, dopo le incessanti domande dei cronisti appostati
quotidianamente sotto i suoi uffici, ha dribblato ieri la questione con
un inconsueto pizzico di fastidio: «Scelta fatta? Vi dirò io quando è il momento, non vedrò Stramaccioni che è malato».
Un malessere generale quello dell'Inter, che in piena rifondazione
societaria ripartirà proprio da Mazzarri (si sussurra che l'accordo è
già stato firmato) lasciando al tecnico esonerato le porte aperte verso
la conduzione della Nazionale Under 21. Senza che nessuno rischi di rimanere scontento o a mani vuote.
Come il Napoli, vicinissimo all'intesa con Benitez.
I viaggi londinesi di De Laurentiis e del ds Bigon hanno avuto esito
positivo nello sviluppo della trattativa. Lo spagnolo si incontrerà a
Londra con la dirigenza partenopea per limare gli ultimi dettagli
affidati da tempo al suo procuratore Quillon. Il ritorno italiano di
Benitez, aprirà quello inglese per Mourinho, ansioso di ripetere la
splendida avventura al Chelsea. Mentre dalla Spagna annunciano che
martedì sarà il giorno della presentazione di Ancelotti al Real Madrid
(Carletto vuole affidare il ruolo di secondo a Crespo), Mancini saluta
il City scrutando gli ultimi posti lasciati liberi. Il Psg vorrebbe un
italiano, mentre Ranieri è sempre più sicuro di poter continuare a
guidare il neo ricchissimo Monaco. A Palermo, invece, Zamparini è pronto
ad affidare la missione promozione a Corini, che, conoscendolo, ci
pensa e aspetta.
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