venerdì 7 giugno 2013

ALLENATORE ROMA...."GUAI" LAZIO.....

REPUBBLICA (G. FOSCHINI, M. MENSURATI) - Dopo un anno di tentennamenti, qualcosa si muove sul fronte dimenticato del calcioscommesse. E non tanto perché il procuratore Palazzi ha depositato i 33 deferimenti per il filone relativo a Bari-Treviso e Salernitana- Bari (con l’archiviazione per Ranocchia e con Gillet che rischia fino a 5 anni di squalifica); ma soprattutto perché si è improvvisamente sbloccata l’“inchiesta” sportiva derivante dalle indagini di Cremona, quella per capirsi che riguarda la serie A e in particolare le partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011.
E, a quanto pare, l’intenzione della procura è quella di fare un bel po’ di deferimenti - tra questi, quello della Lazio e del suo capitano Stefano Mauri - entro il mese di luglio, per poi procedere rapidamente verso i processi, così da dare una parvenza di regolarità almeno al prossimo campionato. A smuovere il cosiddetto “007 federale” alcuni documenti rilevanti inviati dalla procura di Cremona e raccolti negli ultimi mesi dagli uomini del Servizio centrale operativo della polizia, che continuano a lavorare sul calcioscommesse e che hanno recentemente scoperto che il calcio italiano, due anni dopo l’arresto di Beppe Signori e l’inizio dello scandalo, è messo peggio di prima. Tra questi documenti, c’è, tra l’altro uno schema che ricostruisce analiticamente il flusso di telefonate intercorso la notte prima di Lazio-Genoa (4-2) tra Mauri e quelli che secondo la procura penale sono stati gli altri organizzatori della combine.

Tra mezzanotte e le quattro del mattino - ricostruisce nella sua analisi lo Sco - ci sono circa 150 “contatti consequenziali”. Per fare un esempio: alle 00.21 Gervasoni (Carlo, uomo degli zingari) chiama Zamperini (ex calciatore, secondo l’accusa il contatto con la Lazio). I due chiudono, e immediatamente Zamperini chiama Mauri sulla scheda telefonica “dedicata” in uso al centrocampista e intestata a Samanta Romano, fidanzata di Luca Aureli, titolare di un centro scommesse e amico di Mauri. I due a loro volta chiudono, e Zamperini chiama subito il capo degli Zingari, Ilievsky (che in quei giorni va a Formello, come testimoniano le celle telefoniche che mappano gli spostamenti del suo telefonino). Mentre Mauri si precipita a chiamare il suo amico Aureli. Nel frattempo Ilievsky chiama Singapore, dove c’è Tan Set Eng, cioè Dan, cioè il capo di tutto. E così via, fino all'alba, in un vorticoso giro di telefonate, con il cellulare di Zamperini in costante contatto con quello di Gervasoni, Mauri, Ilievsky e Aureli; quello di Mauri con Aureli e Zamperini; e quello di Ilievsky con Zamperini e Tan Set Eng. Agli atti ci sono anche telefonate tra Zamperini e Gecic (l'altro membro del gruppo degli Zingari, ora agli arresti) e tra Zamperini e Bobo Vieri (i due sono amici).
Il giorno della partita, poi, arrivano le telefonate tra Ilievsky e il gruppo degli ungheresi, altri scommettitori che la settimana successiva andranno a Lecce dove giocherà di nuovo la Lazio. Secondo la versione di Mauri la scheda “dedicata” gli serviva solamente per scommettere sugli altri sport. Secondo gli investigatori, che non hanno mai creduto a questa versione, questa analisi dimostra che la versione è fasulla: anche perché non coinciderebbero nemmeno i tempi di attivazione tra quanto raccontato da Mauri e quanto riscontrato dalla polizia.


IL ROMANISTA (V. META) - Il mistero della panchina si infittisce. Affievolito il ritorno di fiamma con Laurent Blanc, ipotesi comunque non ancora tramontata, i nomi su cui Walter Sabatini sta lavorando restano quelli di Rudi Garcia e di Marcelo Bielsa, con Roberto Mancini sullo sfondo ma non troppo. Nel senso che per portare a Trigoria l’ex tecnico del Manchester City ci vogliono un bel po’ di soldi, e non solo quelli necessari a pagargli l’ingaggio.
Difficile che una decisione venga presa prima di qualche giorno, nonostante le esigenze di programmazione impongano di stringere i tempi perché le scadenze incombono, a cominciare dalla definizione delle comproprietà (c’è tempo fino al 20 giugno), per non parlare del mercato e dell’organizzazione del ritiro a Brunico, dove l’hotel è prenotato dal 14 luglio.

Sabatini, rientrato da Milano due giorni fa, ieri era a Trigoria per fare il punto con il resto della dirigenza, ma le dimissioni di Baldini hanno lasciato tutto o quasi nelle sue mani. Al direttore sportivo Bielsa piace molto, e non da oggi visto che l’ex Athletic Bilbao era stato contattato dalla Roma già un anno fa. Non se ne fece niente, anche perché le richieste economiche dell’argentino erano piuttosto esose, ma a Sabatini il pallino è rimasto e adesso che Bielsa è disoccupato l’idea di metterlo alla guida della Roma è qualcosa più di una suggestione.

L’allenatore ha modi che per certi aspetti ricordano molto quelli del ds ed è bravo a tirare fuori il meglio dai gruppi che gli mettono a disposizione anche quando non sono pieni di campioni
(e da questo punto di vista, la Roma sarebbe probabilmente la squadra con più talento che abbia avuto in mano, nazionale argentina a parte). Difficile che accetti un ingaggio per meno di quattro milioni di euro, ma se si considerano anche i bonus questa è più o meno la stessa cifra che era stata messa nero su bianco nel contratto offerto a Massimiliano Allegri.

Più concreta e più avanti nella trattativa la pista che porta al francese Rudi Garcia, sesto in Ligue1 con il Lille e legato al club da un altro anno di contratto. Il quotidiano francese L’Equipeieri scriveva che il tecnico avrebbe interrotto le vacanze in Marocco già all’inizio della settimana per parlare con la Roma di un possibile trasferimento. Rispetto a Blanc, Garcia gode di una stima maggiore da parte di Sabatini, ma sulle sue tracce ci sono anche gli spagnoli del Malaga. L’allenatore, tuttavia, non ha alcuna intenzione di lasciare il Lille senza intascare la buonuscita, mentre - sempre secondo L’Equipe- il presidente Seydoux spera di cavarsela con una risoluzione che gli consenta di non pagare l’ultimo anno di contratto al tecnico del titolo 2011.

E poi c’è Roberto Mancini, che sembra corrispondere all’identikit del "grande allenatore italiano" di cui a Trigoria parlavano quando le cose con Allegri non procedevano come sperato e ci si cominciava a guardare intorno per trovare un’alternativa. I tifosi sembrano disposti a chiudere un occhio sul suo passato a Formello, più difficile è che sia l’ex numero dieci della Samp a chiuderli tutti e due riguardo all’ingaggio. Il contratto che lo lega al City fino al 2016 parla di quasi sette milioni l’anno, troppi per qualsiasi club italiano. Ma non sarebbe questo l’unico investimento cui la Roma sarebbe costretta ingaggiandolo, visto che Mancini farebbe anche delle richieste piuttosto precise sul mercato in entrata.

In tutto questo, al momento resta sempre da pagare il secondo anno di contratto di Zdenek Zeman, che ieri ha fatto sapere al Pescara di non essere interessato a un ritorno all’Adriatico.


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