REPUBBLICA (G. FOSCHINI, M. MENSURATI) - Dopo un anno di
tentennamenti, qualcosa si muove sul fronte dimenticato del
calcioscommesse. E non tanto perché il procuratore Palazzi ha depositato
i 33 deferimenti per il filone relativo a Bari-Treviso e Salernitana-
Bari (con l’archiviazione per Ranocchia e con Gillet che rischia fino a 5
anni di squalifica); ma soprattutto perché si è improvvisamente
sbloccata l’“inchiesta” sportiva derivante dalle indagini di Cremona,
quella per capirsi che riguarda la serie A e in particolare le partite
Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011.
E, a quanto pare, l’intenzione della procura è quella di fare un
bel po’ di deferimenti - tra questi, quello della Lazio e del suo
capitano Stefano Mauri - entro il mese di luglio, per poi
procedere rapidamente verso i processi, così da dare una parvenza di
regolarità almeno al prossimo campionato. A smuovere il cosiddetto “007
federale” alcuni documenti rilevanti inviati dalla procura di Cremona e
raccolti negli ultimi mesi dagli uomini del Servizio centrale operativo
della polizia, che continuano a lavorare sul calcioscommesse e che hanno
recentemente scoperto che il calcio italiano, due anni dopo l’arresto
di Beppe Signori e l’inizio dello scandalo, è messo peggio di prima. Tra
questi documenti, c’è, tra l’altro uno schema che ricostruisce
analiticamente il flusso di telefonate intercorso la notte prima di
Lazio-Genoa (4-2) tra Mauri e quelli che secondo la procura penale sono
stati gli altri organizzatori della combine.
Tra mezzanotte e le quattro del mattino - ricostruisce nella sua analisi lo Sco - ci sono circa 150 “contatti consequenziali”.
Per fare un esempio: alle 00.21 Gervasoni (Carlo, uomo degli zingari)
chiama Zamperini (ex calciatore, secondo l’accusa il contatto con la
Lazio). I due chiudono, e immediatamente Zamperini chiama Mauri sulla
scheda telefonica “dedicata” in uso al centrocampista e intestata a
Samanta Romano, fidanzata di Luca Aureli, titolare di un centro scommesse e amico di Mauri.
I due a loro volta chiudono, e Zamperini chiama subito il capo degli
Zingari, Ilievsky (che in quei giorni va a Formello, come testimoniano
le celle telefoniche che mappano gli spostamenti del suo telefonino).
Mentre Mauri si precipita a chiamare il suo amico Aureli. Nel frattempo
Ilievsky chiama Singapore, dove c’è Tan Set Eng, cioè Dan, cioè il capo
di tutto. E così via, fino all'alba, in un vorticoso giro di telefonate,
con il cellulare di Zamperini in costante contatto con quello di
Gervasoni, Mauri, Ilievsky e Aureli; quello di Mauri con Aureli e
Zamperini; e quello di Ilievsky con Zamperini e Tan Set Eng. Agli atti
ci sono anche telefonate tra Zamperini e Gecic (l'altro membro del
gruppo degli Zingari, ora agli arresti) e tra Zamperini e Bobo Vieri (i
due sono amici).
Il giorno della partita, poi, arrivano le telefonate tra
Ilievsky e il gruppo degli ungheresi, altri scommettitori che la
settimana successiva andranno a Lecce dove giocherà di nuovo la Lazio.
Secondo la versione di Mauri la scheda “dedicata” gli serviva solamente
per scommettere sugli altri sport. Secondo gli investigatori, che non
hanno mai creduto a questa versione, questa analisi dimostra che la
versione è fasulla: anche perché non coinciderebbero nemmeno i tempi di
attivazione tra quanto raccontato da Mauri e quanto riscontrato dalla
polizia.
IL ROMANISTA (V. META) - Il mistero
della panchina si infittisce. Affievolito il ritorno di fiamma con
Laurent Blanc, ipotesi comunque non ancora tramontata, i nomi su cui Walter Sabatini sta lavorando restano quelli di Rudi Garcia e di Marcelo Bielsa,
con Roberto Mancini sullo sfondo ma non troppo. Nel senso che per
portare a Trigoria l’ex tecnico del Manchester City ci vogliono un bel
po’ di soldi, e non solo quelli necessari a pagargli l’ingaggio.
Difficile che una decisione venga presa prima di qualche giorno,
nonostante le esigenze di programmazione impongano di stringere i tempi
perché le scadenze incombono, a cominciare dalla definizione delle
comproprietà (c’è tempo fino al 20 giugno), per non parlare del mercato e
dell’organizzazione del ritiro a Brunico, dove l’hotel è prenotato dal
14 luglio.
Sabatini, rientrato da Milano due giorni fa, ieri era a Trigoria per
fare il punto con il resto della dirigenza, ma le dimissioni di Baldini
hanno lasciato tutto o quasi nelle sue mani. Al direttore sportivo Bielsa piace molto, e non da oggi visto che l’ex Athletic Bilbao era stato contattato dalla Roma già un anno fa.
Non se ne fece niente, anche perché le richieste economiche
dell’argentino erano piuttosto esose, ma a Sabatini il pallino è rimasto
e adesso che Bielsa è disoccupato l’idea di metterlo alla guida della
Roma è qualcosa più di una suggestione.
L’allenatore ha modi che per certi aspetti ricordano molto quelli del ds
ed è bravo a tirare fuori il meglio dai gruppi che gli mettono a
disposizione anche quando non sono pieni di campioni (e da
questo punto di vista, la Roma sarebbe probabilmente la squadra con più
talento che abbia avuto in mano, nazionale argentina a parte). Difficile
che accetti un ingaggio per meno di quattro milioni di euro, ma se si
considerano anche i bonus questa è più o meno la stessa cifra che era
stata messa nero su bianco nel contratto offerto a Massimiliano Allegri.
Più concreta e più avanti nella trattativa la pista che porta al francese Rudi Garcia,
sesto in Ligue1 con il Lille e legato al club da un altro anno di
contratto. Il quotidiano francese L’Equipeieri scriveva che il tecnico
avrebbe interrotto le vacanze in Marocco già all’inizio della settimana
per parlare con la Roma di un possibile trasferimento. Rispetto a Blanc,
Garcia gode di una stima maggiore da parte di Sabatini, ma sulle sue
tracce ci sono anche gli spagnoli del Malaga. L’allenatore, tuttavia,
non ha alcuna intenzione di lasciare il Lille senza intascare la
buonuscita, mentre - sempre secondo L’Equipe- il presidente Seydoux
spera di cavarsela con una risoluzione che gli consenta di non pagare
l’ultimo anno di contratto al tecnico del titolo 2011.
E poi c’è Roberto Mancini, che sembra corrispondere
all’identikit del "grande allenatore italiano" di cui a Trigoria
parlavano quando le cose con Allegri non procedevano come sperato
e ci si cominciava a guardare intorno per trovare un’alternativa. I
tifosi sembrano disposti a chiudere un occhio sul suo passato a
Formello, più difficile è che sia l’ex numero dieci della Samp a
chiuderli tutti e due riguardo all’ingaggio. Il contratto che lo lega al
City fino al 2016 parla di quasi sette milioni l’anno, troppi per
qualsiasi club italiano. Ma non sarebbe questo l’unico investimento cui
la Roma sarebbe costretta ingaggiandolo, visto che Mancini farebbe anche
delle richieste piuttosto precise sul mercato in entrata.
In tutto questo, al momento resta sempre da pagare il secondo anno di contratto di Zdenek Zeman, che ieri ha fatto sapere al Pescara di non essere interessato a un ritorno all’Adriatico.
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