FINANCIAL TIMES - Mentre i tifosi giallorossi stanno ancora digerendo
la sconfitta contro la Lazio, vincitori della sesta Coppa Italia con un
piede nella Europa League, c'è chi sta studiando per la AS Roma un
futuro redditizio e dal respiro europeo. L'architetto di tale impresa è James Pallotta, determinato a portare nel club calcistico di cui è presidente una gestione e una strategia del marchio tipicamente americana. D'altra
parte Pallotta non è che un hedge fund manager che da Boston, dove il
suo Raptor Group controlla la maggioranza della squadra, guarda alla
Capitale come punto di partenza di un futuro di successi.
La sfida non è affatto facile innanzi
tutto perché la Serie A è una delle top league europee meno redditizia.
Ci sono poi state le difficoltà a trovare un allenatore (in panchina
siede ora il francese Rudi Garcia) a cui si aggiunge l'imminente
ritirata, dopo 20 anni di carriera, del "capitano simbolico e capace di
mettere a segno un numero record di goal" Francesco Totti, 36 anni. Il
quotidiano finanziario inglese non manca di ricordare la piaga razzista e
di violenza nata da un "piccolo numero degli irriducibili fan ultrà".
"E' stato un anno frustrante. Sono decisamente insoddisfatto", ha dichiarato Pallotta dopo che la Roma è arrivata al sesto posto nella Serie A, un gradino meglio della stagione precedente. "Abbiamo
sconfitto tutti i migliori team: la Juventus, abbiamo distrutto il
Milan, la Fiorentina e battuto tre volte l'Inter. Ma è assurdo il modo
in cui abbiamo giocato contro le squadre dalla metà in giù. Abbiamo
molti nuovi giocatori. Ci vorrà tempo".
Cruciale per le ambizioni finanziarie della Roma sarà il ricalcare
l'esempio della Juventus: la costruzione di un nuovo stadio di
proprietà, non condiviso con club locali e non osseduto dalle relative
municipalità. Il club giallorosso ha individuato la location
alle porte della Capitale e conta di depositare il progetto il prossimo
mese. Obiettivo: arrivare alla stagione 2016/17 pronti per il debutto
sul nuovo campo da gioco. Pensato per ospitare 50.000-60.000 tifosi, il
design si ispira al Colosseo. E' questo un esempio di come
Pallotta intenda sfruttare il concetto di italianità applicato al
calcio. Il target? I milioni di turisti che arrivano a Roma.
"Stiamo facendo di Roma un brand. Le squadre di calcio in Italia
sono scambiate sulla base di ricavi e un certo ammontare di ego. Noi non
lo abbiamo fato per l'ego", ha continuato Pallotta, spiegando che
se il Manchester United vale circa 3,9 miliardi di dollari e la Roma è
valutata meno di 200 milioni di dollari, allora "ci sono tante opportunità per colmare quel divario".
"La mia ipotesi è che ci sia un sacco di gente dalle tasche profonde cui piacerebbe avere la Roma",
ha affermato il presidente giallorosso aprendo ad un possibile aumento
di capitale. Si cercano, infatti, almeno 75 milioni di dollari, ha
spiegato Pallotta. Morgan Stanley è l'advisor dell'operazione.
"Le squadre di calcio dovrebbero essere gestite come un business, non come un hobby", ha concluso Pallotta, fornendo dettagli sulle prossime iniziative di marketing. "Stiamo
cercando di portare molta professionalità al club usando le migliori
esperienze dei team sportivi americani, che su questo fronte battono
tutti. Prima del nostro arrivo non c'era social media. Zero. Il
precedente padrone [la famiglia Sensi, che nel 2011 ha ceduto il
club in perdita a un consorzio americano guidato da Thomas DiBenedetto
lasciando Unicredit - la banca esposta ai debiti dei Sensi - con una
quota di minoranza che spera di ridurre e un flottante (meno del 15%)
quotato a Milano] non ha fatto nulla, figuriamoci Facebook o Twitter. Non c'era alcun sistema di gestione dei fan",
ha continuato, lasciando intendere che la Roma punta a costruire un
database dei suoi tifosi, capaci di accedere allo stadio senza un
biglietto in mano (basta l'uso del telefonino) e con la possibilità di
ordinare snack senza nemmeno lasciare la loro poltrona.
Il club, che ha firmato accordi di partnership con Nike e Disney, sta
seguendo l'esperienza dei Boston Celtics: gli spettatori utilizzano i
cellulari per accedere allo stadio, il
"Le persone ordineranno molto di più se non devono lasciare il
loro posto. Speriamo nel nuovo stadio di usare questo tipo di tecnologie".
Tecnologia significa anche più controlli di sicurezza. Si andrà a
caccia dei fan razzisti attraverso il riconoscimento facciale. D'altra
parte il razzismo è già costato alla squadra 50.000 euro.
Secondo la recensione annuale Deloitte,
la Roma è scesa quattro posti, in 19 ° posizione tra i top club europei
nel 2011/12, con i ricavi totali in calo del 19% a € 115,9 milioni, in
gran parte a causa della sua mancata qualificazione per la UEFA
Champions League. Entrate commerciali che, comunque, sono cresciute del
6% a € 36,8 milioni.
"Mentre le prospettive future a lungo termine della Roma sembrano
migliorare con i piani annunciati per un nuovo sviluppo dello stadio,
nel breve periodo, un miglioramento sul campo, che si traduce con la
qualificazione in Champions League, è fondamentale al fine di aumentare i
ricavi complessivi", ha detto Deloitte.
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