domenica 2 giugno 2013

LA DOMENICA GIALLOROSSA

CORSERA (A. COSTA) - Diciamo la verità: la vicenda Allegri ha superato gli argini di ogni più ragionevole forma di sopportazione. Sta diventando una telenovela sempre più attorcigliata su se stessa, che di sicuro non giova all’immagine del Milan e dei suoi attori e la speranza è che stasera, nel summit a tre finalmente convocato ad Arcore, qualcuno ci liberi, in un senso (Allegri resta) o nell’altro (Allegri va alla Roma), dall’incubo di questo tormentone. In questa storia non ha fatto una bella figura Silvio Berlusconi perché, a fronte della cordiale disistima costantemente espressa nei confronti del suo allenatore, si è deciso soltanto ora a invitarlo a cena e a dirgli face to face quello che realmente pensa di lui e che non perde occasione per ribadire, soprattutto ai parlamentari del suo partito («Allegri è un incapace, ha perso due scudetti, ha rinforzato la Juve cedendogli Pirlo », eccetera). Finora il presidente ha fatto come Penelope: ha disfatto quello che Adriano Galliani puntigliosamente aveva costruito ed è sembrato divertirsi un mondo a disdire gli appuntamenti caldeggiati dal suo plenipotenziario.
Una bella figura non la sta facendo neppure il suddetto Galliani perché la sua insistenza nel riproporre la candidatura di Massimiliano Allegri sembra degna di miglior causa. A Berlusconi il tecnico livornese fa venire l’orticaria: continuando a puntare su di lui (Allegri) a dispetto delle chiare scelte di campo presidenziali, l’ad rossonero sta tirando pericolosamente la corda, tanto che nelle ultime ore si sono diffuse voci incontrollate (e che riferiamo per puro dovere di cronaca) circa un suo clamoroso siluramento («Ma io non mi faccio intimidire da nessuno: parlo soltanto con il presidente»). È peraltro lampante come, nell’ottica di Galliani, le pressioni per convincere Berlusconi a ricucire il rapporto di stima con Allegri siano un modo diretto per boicottare la candidatura di Clarence Seedorf alla guida tecnica del Milan.
E, ultimo ma non l’ultimo, non brilla per coerenza neppure Allegri che, dopo essersi proposto alla Roma con la quale ha poi raggiunto un’intesa di massima che lo ha indotto a effettuare telefonate di mercato per conto della stessa, ora — non si comprende come mai vista l’alta considerazione di Berlusconi nei suoi confronti —non disdegnerebbe di rimanere al Milan. Il fatto che questo suo atteggiamento ambiguo gli sia valso la nomination a «maestro del doppiogioco» lo ha indispettito ma se l’etichetta di doppiogiochista non è di suo gradimento, di certo i suoi movimenti e le sue scelte di queste ultime settimane sono stati improntati a una caotica incoerenza che, alla lunga, ha reso giustizia alla definizione coniata per lui da uno dei totem dell’epopea ancelottiana: «Allegri? Come allenatore non è male ma nello spogliatoio è quello che è nella vita: confuso e confusionario». Allegria! 

L ROMANISTA (D. GALLI) - Si allarga a vista d’occhio la macchia dell’antisemitismo. Dopo il derby del 26 maggio, Roma è insozzata da rigurgiti di chiara matrice razzista, muri sporcati da messaggi odiosi, in qualche caso pericolosi come «a morte agli ebrei» oppure «a noi la coppa, a voi la kippah». Per chi si fosse perso le puntate precedenti, il 26 maggio all’Olimpico compare uno striscione in Curva Nord: «La storia è sempre quella, sul petto vuoi la stella». Nonostante certamente la stragrande maggioranza del tifo laziale sia pulita, sia altra cosa, il messaggio è chiaro. È diretto alla tifoseria romanista, la stella è quella di David. Eppure, vuoi perché i sostituti procuratori della Procura federali non sono eccessivamente severi nella relazione che allegano al referto arbitrale, vuoi perché il giudice della Lega non se la sente di punire la Lazio per quella che viene giudicata solo una sensazione degli 007 di Palazzi, fatto sta che non vengono adottati provvedimenti, come avvenuto invece in precedenza per gli ululati di parte della Sud nei confronti di Balotelli. Questione grave viene ritenuta la seconda, come grave è la prima.
Andiamo oltre, però. Da lunedì a Roma accade qualcos’altro. I quartieri nord vengono tappezzati di offese agli ebrei. Cinque squadre dell’Ama stanno lavorando per cancellarle. «Da circa una settimana - spiega il presidente Piergiorgio Benvenuti - i nostri operatori sono all’opera per contrastare questi deprecabili atti di vandalismo che offendono in modo intollerabile la comunità ebraica e il decoro della nostra città. Le operazioni vengono compiute con la preziosissima collaborazione delle forze di polizia, che segnalano la presenza delle scritte alle nostre strutture operative in modo da poter predisporre immediatamente gli interventi di rimozione».
«Le scritte - è il commento invece del sindaco Gianni Alemanno - costituiscono un atto gravissimo, oltraggioso e offensivo nei confronti della comunità ebraica e della sua storia. Un gesto che sicuramente Roma e i suoi cittadini non meritano. Nell’esprimere la più totale solidarietà alla comunità ebraica romana, mi auguro che le forze dell’ordine riescano a individuare quanto prima gli autori di questi gesti insulsi e odiosi, che nulla hanno a che fare con la vera passione sportiva». Dello stesso tenore le parole del presidente della Regione, Nicola Zingaretti: «È l’ennesima ferita che offende non solo la comunità ebraica, ma l’intera città. Questo fenomeno non va sottovalutato, perché è sintomo di una malattia che evidentemente cova nella nostra società».
 (Il Romanista – A. F. Ferrari) Non solo l’allenatore. Sono giorni caldi quelli che sta vivendo Walter Sabatini a Milano. Il ds giallorosso, infatti, oltre ad occuparsi della questione Allegri, si sta muovendo sul fronte mercato: sta pianificando l’imminente campagna acquisti/cessioni e, in alcuni casi, chiudendo delle operazioni.


Già chiusa quella che riguarda il portiere del Santos, Rafael. Il giovane brasiliano, infatti, sta solo aspettando la chiamata per imbarcarsi suun volo destinazione Roma. Chiuse anche le operazioni Stekelenburg Fulham e Osvaldo-Atletico Madrid. L’olandese è vicinissimo al Fulham: la prossima settimana,infatti, dovrebbe sostenere le visite mediche, alla Roma andranno 3 milioni e mezzo disterline. L’attaccante, invece, ormai da tempo è un giocatore dell’Atletico Madrid. Alla Roma andranno 20 milioni (4 in più di quanto la Roma lo aveva pagato nell’estate del 2011) dei circa 60 che il club spagnolo ha incassato dalla cessione (ufficializzata venerdì) di Falcao al Monaco. L’italoargentino, infatti, è stato individuato da Simeone come il sostituto ideale del colombiano.
Definite in uscita anche le situazioni di Piris e Goicoechea che non saranno riscattati.Entrambi, salvo sorprese, faranno ritorno al San Paolo, il primo, e al Danubio, ilsecondo. Da definire, invece, le comproprietà: Tachtsidis (in comproprietà con il Genoa)il prossimo anno dovrebbe vestire la maglia rossoblù in compagnia di Bertolacci.Probabile, infatti, la conferma della comproprietà del centrocampista romano tra la Roma e il club di Preziosi, con i diritti sportivi in favore dei rossoblù. Per quanto riguardaBorriello, invece, si va verso il rinnovo del prestito. Comunque di tutte le questioni legate al Genoa, Sabatini ne parlerà con il collega rossoblù, Foschi, nella giornata di domani.
In entrata, oltra a Rafael, la Roma è alla ricerca di diversi giocatori in diversi ruoli. Perquanto riguarda la difesa, oltre alla definizione dell’affare Wallace (terzino brasiliano di proprietà del Chelsea che dovrebbe arrivare in prestito), sono molti i giocatori che Sabatini sta seguendo. Tra questi il centrale francese del Valencia, Rami, che ieri ha rilasciato un’intervista a “L’Equipe”: «Mi hanno cercato Inter e Roma, ci sono stati deicontatti ma ancora non si può dire niente di sicuro sul mio futuro - le parole del 27enne-. Mi volevano rinnovare il contratto, la proposta era interessante, ma ho rifiutato: cisono sessanta possibilità su cento che vada via».

Forte, inoltre, interesse per Benatia dell’Udinese anche se costa molto. Ilfrancomarocchino piace molto a Sabatini che nei prossimi giorni potrebbe incontrarePozzo a Barcellona dove il presidente bianconero vive. Per quanto riguarda ilcentrocampo piace, e non poco, Nainggolan del Cagliari. L’accordo con il giocatore ci sarebbe ma Cellino, per il momento, non ne vuole parlare, specialmente con la Roma. In attacco, data la cessione di Osvaldo, la Roma si muoverà sicuramente anche se iltitolare per la prossima stagione dovrebbe essere Mattia Destro su cui la dirigenza giallorossa punta molto.

NUOVE REGOLE Intanto, cambiano le regole del calciomercato per le società di SerieA in vista della prossima sessione. Il Consiglio federale, infatti, ratificherà alcunemodifiche importanti di deregulation, allo scopo di sbloccare il mercato interno erilanciare il giro d’affari. Verrà, infatti, posticipata la deadline del calciomercato, chesarà spostata al 2 settembre alle ore 23, un’ora prima della fine internazionale dellachiusura delle trattative.

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